Concorso di progettazione per il recupero del sottopassaggio di via Rizzoli Bologna.
Dalla relazione di progetto (riporto il testo integrale del 2000):
“E’ come se il Caos “di sopra” scendesse le scale ed in silenzio entrasse “di Sotto” e, con rispetto e timidezza, desse un’occhiata, passasse e … non avesse nulla da dire se non mettersi in silenzio ed ascoltare la sacralità della Terra. -“Cosa sarebbe un luogo se avesse la pelle di mille colori. Voglio un posto dove poter pensare, non voglio essere da solo, voglio sentirmi al sicuro… Voglio un mio angolo dove mettermi a meditare, in silenzio, rilassarmi. Voglio mille persone intorno a me, voglio sentire il chiasso del mondo, lo voglio vedere il mondo! Voglio un posto dove posso lavorare ad un’idea. Voglio un posto dove esprimermi, voglio un posto dove tutti mi vedano, voglio fare arte e voglio che il mondo la veda. Voglio un Caffè…”.
I corridoi est corrono veloci e rapidi, giochi di ingresso. Schermi sulle pareti accompagnano all’entrata nella Piazza Grande il luogo dello stare, del meditare, del creare, dell’esprimersi, WEB.
… Come sarebbe se il Web divenisse liquido “¿” immergersi… nella rete, essere nella comunicazione, essere la comunicazione, leggerla. Iperdimensione, realtà a livelli multipli, “Loop”
La presenza di pannelli video e “Client Pubblici” in tutta la piazza permette di avere immagini e collegamenti alla rete. Una serie di Web Cam riprendono costantemente l’interno del Web Gate. Da un lato il “sotterraneo” luogo notoriamente poco sicuro poiché nascosto, perderà immediatamente questa caratteristica, dall’altro ciò permette di avere, “on line”, uno spazio dove la gente si trova e dove possono essere organizzate manifestazioni artistiche anche spontanee. L’attrazione sarà esercitata anche verso la rete, ovvero non solo dal Web Gate fisico, ma anche dal Web Gate virtuale, ovvero il suo sito web (p. es. webgate.com), una mostra a Bologna può essere consultata in Real Time da tutto il mondo, commercialmente è un’attrattiva turistica in più, un canale di comunicazione nuovo e, commercialmente, ancora, le stesse Page View potranno finanziare il mantenimento del sito fisico.
Dal Web Gate stesso consulto il web, spedisco messaggi, uso il mio telefono Wap per interagire con esso, invito un amico a trovarmi, invito gli amici a “Vederci”. Ma interagisco con il Web Gate anche dall’esterno, dal telefono posso vedere se un amico è lì, dai client pubblici posti agli ingressi vedo come è la situazione all’interno. Il Luogo è svelato, pur mantenendo la sua dimensione intima di “contenitore” i suoi mille tentacoli lo aprono al mondo.
Ma Web Gate non è solo rete, è anche il luogo del ritrovo, dello stare assieme, del creare, è un luogo raccolto, “multi_caratteriale”, dove posso pensare, cibarmi, osservare, ascoltare, …dormire.
La piazzetta caratterizzata da una luce forte e intensa è il luogo del passaggio e del ritrovo, la Piazza Grande, dove la luce diviene tenue e surreale, è il luogo della permanenza, della meditazione e della sintesi creativa.
Si è accolti, “coccolati”, distratti, animati, da varie presenze: il Caffè, il Theatre, l’Open Space. L’evoluzione tecnologica e l’utenza faranno il resto.
Al progetto ha partecipato Luca Pastorino (openarte.it).